mercoledì 31 ottobre 2012

Autori Esordienti: I Quattro Principi di Sàkomar – Il Regno dell’Acqua - di Cristina Cumbo

Buondì! Oggi voglio presentarvi un'autrice esordiente e il suo libro Fantasy per ragazzi, primo di una trilogia:

Titolo: I Quattro Principi di Sàkomar – Il Regno dell’Acqua
Autrice: Cristina Cumbo
Genere: Fantasy per ragazzi
Pag. 273
Prezzo: 16.50 €



Sinossi: Christine, Fabio, Roby e Valenthine sono quattro fratelli, molto legati fra loro. Durante l’estate, iniziano ad essere vittime di strani fenomeni paranormali: Christine si ritrova avvolta da spire d’acqua in varie occasioni, Fabio riesce a sfondare il terreno su cui cammina, Roby spicca salti incredibili come sospinta da correnti d’aria e Valenthine riscalda ciò che tiene in mano fino a farlo diventare incandescente.
Una sera, quando tutta la famiglia è pronta per andare a fare un giro in macchina, Valenthine e Christine vedono una luce nel cielo che, a prima vista, sembra un UFO. Il bosco vicino casa si illumina a giorno e i ragazzi rimangono accecati momentaneamente per accorgersi, solo più tardi, che il tempo si è fermato, facendo rimanere immobili nelle loro posizioni il padre e la madre.
Dal folto del bosco, si materializzano due esseri fantastici che si rivelano essere l’Elfo Stephenyl e la Fata Arystal, provenienti dal mondo parallelo di Sàkomar. Ai quattro fratelli viene rivelato di essere i Principi prescelti per riportare la pace a Sàkomar e per salvare la loro dimensione da una guerra scatenata dal Cavaliere del Cuore Nero. A tutti vengono consegnati degli amuleti che faranno aumentare i loro poteri e li faranno governare su popoli composti di esseri fantastici e mitologici.
Christine, Fabio, Roby e Valenthine, increduli, vengono portati sul paese di provenienza dei due personaggi e condotti al cospetto dell’Oracolo, il saggio Fauno che di ognuno conosce il destino. Dopo aver affidato loro quattro oggetti e dei poteri magici, il Fauno divide i ragazzi spedendoli nei vari regni di Sàkomar, promettendo che si sarebbero incontrati nuovamente allo scoppio della guerra.
La storia viene narrata da Christine che redige delle pagine di diario, annotando eventi e sentimenti contrastanti tra loro, introducendo il lettore in un mondo in cui la fantasia è realtà, e il sottile limite tra le due entità si assottiglia talmente, fin quasi a scomparire.
Ecco quindi che una comune ragazza, un po’ impacciata e molto timida, si ritroverà ad affrontate questioni di palazzo, dissidi tra le varie razze interne al Regno e un amore quasi proibito.
Aiutata da creature mitologiche, Christine riuscirà ad essere una perfetta guerriera, abile e in sintonia con il proprio elemento, l’Acqua. 

L'Autrice: Cristina Cumbo nasce a Roma il 22 luglio 1987. Frequenta il liceo scientifico, ma nonostante ciò la sua passione per la scrittura rimane viva. Partecipa a un concorso con il suo primo racconto urban fantasy destinato a diventare un romanzo ancora inedito. Da quel momento in poi decide di provare a dar vita a una saga fantasy per ragazzi vera e propria. È durante l’estate 2007 che, per gioco, inizia a scrivere un romanzo, inventando dei personaggi fantastici e attribuendo loro il suo nome, quello di suo fratello e delle sue due sorelle. È da qui che nasce “I Quattro Principi di Sàkomar – Il Regno dell’Acqua”, primo volume di una trilogia. Intanto prova a pubblicare con le grandi case editrici italiane, ma la strada non è di certo la più semplice per gli autori esordienti non molto considerati. Decide quindi di accogliere l’idea dell’autopubblicazione tramite il sito ilmiolibro.kataweb.it in collaborazione con il gruppo editoriale L’Espresso e La Feltrinelli.
Cristina è laureata in Scienze dell’archeologia e metodologia della ricerca storico – archeologica. Attualmente si sta specializzando e porta avanti anche la sua passione per la scrittura e per il disegno artistico. Ha ultimato il secondo volume della trilogia e sta iniziando la stesura del terzo e ultimo libro.

Dove acquistarlo: Per il momento il libro è acquistabile unicamente sul sito ilmiolibro.it, dove è anche possibile leggere un’anteprima di 42 pagine. A breve sarà distribuito nelle catene La Feltrinelli e quindi acquistabile sia nelle librerie che sul sito.

Contatti:
Pagina su Google +
Contatto Facebook Autrice
Blog dedicato al mondo di Sàkomar

Faccio un grande in bocca al lupo all'autrice in attesa di promuovere anche i prossimi libri della trilogia! :)

mercoledì 17 ottobre 2012

SI SALVI CHI PUò! -N. 2 DA EVITARE: GLI ZOMBIE NON PIANGONO di Rusty Fischer (NON APRITE QUESTO LIBRO!)

Dalla Pagina Facebook di Mirabiblia:


SI SALVI CHI PUò! -N. 2 DA EVITARE:
GLI ZOMBIE NON PIANGONO di Rusty Fischer (NON APRITE QUESTO LIBRO!)
ALTRO filone americano che tenta di distanziarsi da i vampiri, ma sempre legato al sovrannaturalROMANCEactionPSEUDOHORRORrnonsisachecosabastachesiaunaboiataechevenda. I miei commenti tra le parentesi.

SLOGAN DEL LIBRO:

AL MOMENTO TI BATTE IL CUORE? (Sì, per tua nonna)
NO. Neanche un po’. (Che cazzo significa neanche un po'!?)
IMPROVVISAMENTE HAI UN’INSPIEGABILE, IRRESISTIBILE VOGLIA DI MANGIARE... CERVELLI? (Ma che è? il test per la patente?)
Mmm, non saprei ma... ora che mi ci fate pensare... effettivamente... Sì. Assolutamente. Sì. ("Ora che mi ci fai pensare"? Cioè non hai un cuore ma un cervello sì eh? Oh attento a non mangiartelo, non si sa mai)
ATTENZIONE: Le risposte che hai fornito suggeriscono che POTRESTI essere uno zombi. (Potresti? Perché altrimenti sei uno psicotico cannibalista di serie b? eH ma zombie fa più figo)

Ma leggiamo LA FANTASTICA TRAMA del romanzo!
Maddy Swift (pubblicità occulta?) è una studentessa un po’ imbranata (ma dai, la solita sfigatella di turno?), che frequenta il liceo della tranquilla cittadina di Barracuda Bay e ha una cotta per il nuovo ragazzo della scuola (nooo, non ci credo!). Quando Stamp (che cazzo di nome è STAMP? Diminutivo di Stampella? Stampino?) la invita a una festa, la sua vita è destinata a cambiare per sempre (UAU). Piove a dirotto (è necessario scriverlo?) e Maddy, tutta agghindata (è essenziale informare il lettore che la protagonista è AGGHINDATA), esce di nascosto dal padre (che chiaramente è uno stupido cieco che non si accorge di niente). Dopo essersi persa diverse volte (ma dove?), finalmente intravede le luci della festa e viene colpita in pieno da un fulmine (magari evitate di uscire agghindate con gingilli di rame o cellulari perché di certo un fulmine vi schianta... ORA A MENO CHE questa tizia non si trovasse in una cazzo di spiaggia deserta e senza alberi o qualche palo più alto di lei è IMPOSSIBILE che un fulmine abbia potuto colpirla. Bisogna essere proprio sfigati eh). Quando si risveglia, si ritrova con la faccia in una pozzanghera, stordita e completamente inzaccherata ("INZACCHERATA" è un termine appropriato per un harmony di seconda mano, più che per un horror).
Ma il fango è l’ultimo dei suoi problemi (l'avevamo intuito): è quel buco fumante nel cranio, il cuore che non batte più e i polmoni che non funzionano a farle sorgere qualche sospetto... (ARGUTA OSSERVAZIONE)
Una volta a casa, dopo una rapida ricerca in rete, scopre con raccapriccio di essersi trasformata in una delle creature che più la spaventano: una morta vivente. (EH BEH certo, il cuore non ti funziona, hai un buco fumante nel cranio e ritorni casa a spippolare su internet con nonchalance! E meno male esiste GOOGLE E WIKIPEDIA, altrimenti come avrebbe fatto la nostra eroina con il suo intuito infallibile ad accorgersene?)



Dato che mi voglio male mi sono azzardata a leggere IL PROLOGO DEL LIBRO e i primi capitoli. Di seguito vi riporto uno spezzone del prologo, cercando di farvi cogliere le sfumature essenziali di quest'opera d'arte.

[...]Ma qui, in Florida, i cimiteri sono una cosa seria. (Ci crediamo)
Altroché.
I cancelli non cigolano quando li apri, non si vedono
inquietanti gatti neri scorazzare (SCORAZZARE con una r sola? Già un errore di stampa, wow, complimenti alla casa editrice GIUNTI) qua e là, l’erba è curata come quella di un campo da baseball, le lapidi sono tutte dritte, un vialetto laterale in ottime condizioni costeggia
il cimitero in tutta la sua lunghezza, le tombe sono pulite
e i fiori sempre freschi. (è una versione rosa e harmony di un cimitero? Ma non doveva essere un horror?)
Alla luce della luna ispeziono il contenuto del cestino
da picnic che giace ai miei piedi. (Un dettaglio interessante)
Quattro lattine di gazzosa?
Ci sono.
Forchette e coltelli di plastica?
Ci sono.
Piatti di plastica? (MA CHE è, LA LISTA DELLA SPESA??!)
Ci sono.
Tovaglioli di carta?
Ci sono.
Manette - se le cose dovessero mettersi male -? (SADOMASO?)
Ci sono.
Catene da caviglia - se le cose dovessero mettersi molto
male-? (50 SFUMATURE di zombie?)
Ci sono.
Accetta -se le cose dovessero mettersi molto, ma molto
male-? (ABBIAMO CAPITO!)
C’è.
Cervelli freschi?
Ovvio. (Ovvio COSA? CHE CI FAI UNO SPUNTINO?)
Sorrido (buon per te), richiudo il cestino stringendo bene le cinghie,
e gli do un colpetto finale sopra ("GLI DO UN COLPETTO FINALE SOPRA!? IO spero che sia stato tradotto male...) . Le nuvole coprono la luna, ma grazie alla mia nuova supervista da zombi, ebbene sì, riesco ancora a vedere bene (CHE CULO!). - Be’, a dire il vero,
ogni cosa vira un tantino sul... giallo. Poco male, dopo
un po’ ci si abitua.-

O_______O

GLI ZOMBIE NON PIANGONO (ma chi l'ha detto, poi?!) è scritto al presente ed è scritto pure male. Non c'è ritmo se non per elencare in versione lista della spesa piatti, tovaglioli, roba sadomaso e cervelli in un cestino da picnic.. Ma dove viviamo? Ho letto che usciva oggi in libreria in Italia e in alcuni siti ho visto che IL PREZZO di questo capolavoro mondiale è di 16 EURO E 50. E basta col dire "è un libro per adolescenti"!

Gli adolescenti non sono dei porci a cui puoi dare questo fango con cui rotolarsi, non meritano questo letame.

E che cazzo, lettori di tutta italia almeno ABBIATE LA COSCIENZA DI BUTTARE i vostri soldi in qualcosa di meno insulso e abominevole. Grazie.






SI SALVI CHI PUò N.1 - DA EVITARE: YVONNE dei Lupi di Desy Giuffé

Dalla pagina Facebook di Mirabiblia:

SI SALVI CHI PUò!
Twilight non poteva bastare. Oggi vi propongo il nuovo best seller romance italiano, degno discendente di una scopiazzatura commerciale.

SLOGAN DEL ROMANZO
La sete di un vampiro. 
La ferocia di un lupo. 
Il cuore di una donna. 

Never - Yvonne dei Lupi di Desy Giuffrè

Sì, ESATTO, avete capito bene, lo slogan fa parte del nuovo libro di un'autrice italiana prossimamente in libreria. Ma andiamo ad analizzare il fulcro del romanzo, i miei commenti saranno inseriti tra le parentesi.

Trama:
Non è un vampiro. (meno male) Non è un lupo. (vai così!) Ma è sangue quello che scorre misto al veleno nelle sue vene (quindi che cos'è?). E vive con i lupi (un ritorno al libro della giungla?). Vive come i lupi (cioè?! Sbrana facoceri?). Divisa tra l'amore per la sua famiglia e la passione per il vampiro Alain (Originale, direi), Yvonne dovrà compiere una scelta che cambierà la sua intera esistenza (Ma dai?), richiamando alla memoria un passato doloroso e sepolto dal tempo. (ovviamente) Tra una serie di misteriosi omicidi e il fascino (immagino) dei numerosi personaggi (scontati e scopiazzati) che animeranno questa storia, è una la domanda che tutti sono costretti a porsi: chi è Yvonne? (Una tizia con problemi comportamentali? Ma chi se ne frega?)

Ora io mi chiedo dove sia finita l'ORIGINALITà ITALIANA, perché io so che esiste e so che ci sono tanti autori italiani ai quali è negata la possibilità di emergere perché 1) non hanno agganci 2) non scrivono boiate filoamericane come queste 3) perché la gente sopraffatta dalla pubblicità continua a comprare questi libri invece di farsi una cultura fantasy decente.

La foto seguente non è quella della copertina libro ma l'immagine riprende comunque le centinaia di copertine paranormal romance con la tizia stravaccata al suolo in posizione post-stupro. Non mi piace parlar male degli autori italiani, ma qui stiamo toccando il fondo. L'autrice aveva in precedenza scritto un libro edito dalla Fazi "Io sono Heatcliff", riprendendo la storia di Cime Tempestose di Emily Bronte. Mi ASPETTO che il suo eventuale PROSSIMO romanzo abbia perlomeno una parvenza di originalità. A calvalcare le onde siamo bravi tutti.






mercoledì 10 ottobre 2012

Autori Esordienti: "Fortuna - Il buco delle vite" di Jolanda Buccella

Buon pomeriggio! Oggi voglio presentarvi il libro di un'autrice esordiente pubblicato non a pagamento dalla Ciesse Edizioni!

Titolo: Fortuna, il buco delle vite 
Autore: Jolanda Buccella
Editore: Ciesse Edizioni, Collana "green" 
Data pubblicazione: giugno 2012 
Codice ISBN cartaceo: 978 88 6660 0442 
Codice ISBN e-book: 978 88 6600459 
Sito casa editrice: www.ciessedizioni.it (nel sito sono disponibili le prime venti pagine del libro)


Descrizione: Fortuna sta per morire, è terrorizzata perché non ha mai avuto il conforto della fede e perciò non crede in un posto migliore di questo mondo. Ha paura del nulla che ci sarà, quando avrà chiuso gli occhi per sempre e così nei pochissimi minuti che ha a disposizione, non può far altro che aggrapparsi con tutte le sue povere forze alla vita che le resta e ai ricordi dolorosi e felici dei suoi passati. Si avete capito bene i suoi passati, perché Fortuna è una donna che il destino ha portato a reinventarsi continuamente e perciò a vivere tre vite completamente diverse tra di loro. Sembrano passati soltanto pochi anni da quando viveva alle Quattrovie, si chiamava J. Rizzutelli ed era la bambina con i capelli rossi e una malformazione alla colonna vertebrale soprannominata il buco della vita, che i suoi compaesani volevano far guarire portando in processione per le strade del paese un antico Crocifisso di legno dai poteri miracolosi. Povera J. quanti sguardi di pietà e diffidenza aveva dovuto sopportare per il suo strano modo di camminare, si sentiva un povero alieno arrivato sulla Terra per caso e incompreso da tutti, tranne da nonna Umberta Prima Rizzutelli. Una donna forte e spregiudicata che prima della nascita della sua amata nipotina, aveva dato modo di spettegolare per i suoi mille giovani amanti. Tra la bambina e la nonna c'era un rapporto unico, non potevano nemmeno respirare l'una senza l'altra. Ma sfortunatamente la loro simbiosi perfetta si spezzò per sempre, quando Umberta si ammalò gravemente e morì. La perdita della nonna trascinò la piccola J. in un vortice di dolore che la portò a farsi molto male fisicamente. Passò tutta l’adolescenza tra un'anoressia quasi mortale e una bulimia che fece a pezzi il suo stomaco. Decise di darsi una tregua soltanto con l'inizio dell'Università, per inseguire il sogno di scrivere sui più importanti quotidiani italiani, ma un destino beffardo e crudele ancora una volta fece crollare tutte le sue speranze. A un certo punto la sua carriera universitaria si interruppe bruscamente e la delusione fu talmente forte che la spinse a segregarsi in casa, il suo unico amico era un bel televisore a colori con il telecomando che le permetteva di rimanere in contatto con il mondo dal suo comodo divano. La donna era rassegnata a vivere il resto dei suoi giorni in quelle condizioni, fino a quando le arrivò una telefonata molto particolare, che la costrinse a reagire e a commettere un gesto folle. La timida e impacciata J. trovò il coraggio per fuggire di casa. Comprò un biglietto del treno e arrivò a Roma. Era convinta che nella Capitale avrebbe finalmente trovato quella felicità che sentiva di meritare, però dopo pochi giorni si rese conto che si sbagliava. Cercò in tutti i modi di trovare un lavoretto che le potesse garantire di vivere in modo dignitoso ma non ci fu niente da fare, nessuno sembrava volersi assumere la responsabilità di affidare un lavoro a una donna disabile, così dopo qualche giorno fu costretta a dormire per la prima volta sulla strada ed è così che cominciò la seconda vita della donna. Poco lontano dalla stazione Termini conobbe un vecchio barbone di nome Benny che, avendo compassione della sua situazione, la portò a vivere a casa sua. Era un edificio fatiscente alla periferia della città, dove avevano trovato rifugio altri poveri disperati come lei. Diventò così Piccoletta la barbona. La vita di Piccoletta era dura e spietata, tutti i giorni doveva lottare per sopravvivere, i suoi nemici peggiori erano la fame e il freddo d’inverno, ma anche l’indifferenza di tutta quella gente che per strada le passava accanto e faceva finta di non vederla. L’unico posto in cui si sentiva davvero al sicuro, paradossalmente, era proprio il vecchio edificio. Perché in quel luogo c’era Benny, il suo protettore, quel papà dolce e sincero che J. non aveva mai avuto. Ma Benny non la considerava una figlia e Piccoletta se ne accorse in modo tragico una notte di Natale, quando l’uomo la prese con la forza. Fu davvero difficile per la donna riuscire a superare quella violenza, si sentiva sporca e colpevole perché non aveva capito in tempo le reali intenzioni del vecchio, tentò persino il suicidio ma senza esito. Quando una domenica mattina in Piazza San Pietro incontrò Nadir, un affascinante medico ruandese che cambiò definitivamente il corso della sua esistenza. All’inizio Piccoletta si dimostrò odiosa e completamente diffidente nei suoi confronti, ma l’uomo con una buona dose di pazienza e tenacia, riuscì poco per volta a far breccia nel suo cuore. Piccoletta si rese conto che, per la prima volta dopo la morte di nonna Umberta, poteva di nuovo fidarsi ciecamente di un altro essere umano. Il medico era sempre presente nella sua vita disgraziata, una notte la salvò persino da un terribile incendio che distrusse completamente il vecchio edificio e che portò alla morte la maggior parte dei suoi amici barboni. A quel punto Nadir decise di portarla a casa sua, così tra i due cominciò una lunga convivenza che permise a Piccoletta di rinascere. Lentamente la donna riconquistò la sua dignità personale, riuscì persino a trovare un lavoro che le regalò tante piccole soddisfazioni e decise di cambiare ancora una volta nome, il suo nome definitivo sarebbe stato Fortuna, perché sperava che la fortuna fosse l’elemento principale della sua terza vita. Fortuna era così orgogliosa di tutto quello che era riuscita a conquistarsi e di vivere accanto a un uomo solido come Nadir, perché le dava sicurezza, protezione e affetto senza mai pretendere nulla in cambio. Ogni volta che si avvicinava a lei, il suo cuore sembrava quasi impazzire ma in un primo momento la donna non riuscì a dare un nome a quella sensazione. Quando poi finalmente capì che quell’emozione che provava si chiamava amore, cominciò a vivere nell’incertezza più atroce. Non sapeva se doveva confessargli i suoi sentimenti, non era sicura che un uomo così brillante e piacevole potesse ricambiare l’amore di una povera disgraziata con la schiena tutta storta e uno strano modo di camminare e… Tutto il resto lo scoprirete soltanto leggendo il romanzo. 

L'Autrice:
Jolanda Buccella nasce a Oliveto Citra (SA) il 28 giugno del 1980 dopo aver frequentato il liceo linguistico di Campagna (SA) scopre la sua passione per la scrittura e la pittura. Attualmente vive a Milano per motivi di lavoro, ha una famiglia numerosa che adora ma lei è single per scelta degli altri, è un’accanita lettrice di romanzi latino americani, dipinge. quadri astratti per sfogare tutte le sue emozioni negative e nel tempo libero ama cucinare i piatti della sua terra, andare al cinema e seguire il calcio, essendo una tifosa sfegatata del Milan. Fortuna, il buco delle vite edito da Ciesse edizioni è il suo primo romanzo, con il quale spera di regalare ai lettori una parte delle emozioni che ha ricevuto lei scrivendolo. 

lunedì 1 ottobre 2012

Autori Esordienti: Siamo oltre l'immaginabile!

IL POST qui presente è stato rimosso in quanto l'autrice esordiente che mi aveva contattato per promuoverlo mi ha detto che questo blog "non era adatto" al suo libro.  Le ho chiesto più e più volte quale fossero le reali motivazioni, dato che il blog parla di libri e autori esordienti e dato che il romanzo era stato promosso anche in un blog molto simile per i temi trattati. Improvvisamente però, l'autrice vede il post su Follie di Libri e cambia idea, chiedendomi di rimuoverlo perché il blog secondo lei non era adatto, era un suo gusto personale, soggettivo... Io le chiedo spiegazioni, dato che era stata lei a mettere il link della sua opera sulla pagina facebook del blog e in seguito mi aveva dato l'ok per il post...

In realtà, cari lettori, la stessa autrice mi aveva garantito di non aver pubblicato a pagamento, per questo nel post avevo scritto che lei non aveva pagato per la pubblicazione. Ora, io le avevo detto che non facevo discriminazioni e che agli autori che avevano scelto la strada dell'editoria a pagamento chiedevo un'intervista per spiegare i motivi che li avevano spinti a una scelta simile. Dato che lei non intendeva spiegarmi la vera motivazione per cancellare il post, ecco che faccio una ricerca su internet, et voilà! La casa editrice della suddetta autrice è a pagamento! Nemmeno a doppio binario (cioè che decide secondo i casi), ma totalmente a pagamento. Mi chiedo perché mentire, perché nascondere la cosa, quando ti ho dato la possibilità di promuovere la tua opera e di spiegare il perché hai scelto di pagare per i tuoi sforzi... 

Per correttezza lascio il link dove la casa editrice afferma di chiedere sempre il contributo agli autori per la pubblicazione

http://scrittoriesordienti.wordpress.com/2009/03/12/siamo-alle-solite/


"Si, chiediamo il contributo agli autori, perchè putroppo non possiamo fare altrimenti: non abbiamo finanziamenti pubblici di alcun tipo, siamo editori indipendenti, slegati da qualsiasi logica politico-economica, non abbiamo gruppi che ci spalleggiano. Garantiamo dei servizi seri e pubblichiamo autori validi ma nessun editore campa di vendita di libri (nemmeno Mondadori, che sopravvive grazie alle proprie riviste e giornali), quindi senza il sostegno degli autori non esisteremmo.
Legga la Lettera agli autori presente sul nostro sito, avrà molte delucidazioni in merito all’editoria.
Cordialmente.
La segreteria"

(cosa assolutamente non vera in quanto esistono un sacco di piccolo editori indipendenti che non chiedono il contributo)

Non cito né il nome dell'autrice né la sua opera perché di pubblicità ne ha avuta abbastanza. Io mi fido della parola di tutti gli autori che mi contattano, ma quando un'autrice viene a dirmi che il mio piccolo blog "non è adatto" a promuovere la sua opera senza spiegare il perché, ecco che c'è qualcosa che non va. La gente deve mostrarsi per quello che è, che sia un autore che ha pagato o meno, deve avere la faccia e la determinazione per mostrarlo. In questo modo, nascondendosi dietro a futili menzogne, si rischia solo di fare una brutta figura. Che le serva di lezione.