domenica 30 settembre 2012

Recensione de L'Arte Perduta di Mantenere I Segreti - di Eva Rice


Titolo: L'arte perduta di mantenere i segreti
Autrice: Eva Rice
Editore: Polillo
Pag. 381
Prezzo: 19.50 Euro (è possibile trovarlo a un prezzo super scontato)



Descrizione: Ambientata negli anni Cinquanta in un'Inghilterra che si sta faticosamente riprendendo dai disastri della Seconda Guerra Mondiale e si avvia verso la rivoluzione culturale che segnerà il decennio successivo, questa è l'indimenticabile storia di Penelope Wallace, ingenua diciottenne avida di vita e d'amore, ma confinata in un'antica dimora di campagna che sta cadendo in rovina e inghiottendo le già magre finanze di famiglia. Con lei abitano Talitha, la madre bellissima e petulante che ha perso il marito al fronte e serve in tavola anatra ogni volta che è in vena di lamentele, e Inigo, il fratellino ribelle e fanatico di Elvis Presley. L'incontro casuale di Penelope con la coetanea Charlotte, spirito libero ed eccentrico, e con il suo misterioso cugino Harry, le spalanca le porte dell'ambiente mondano di Londra con i suoi grandi party, i tè alla moda, i rampolli di buona famiglia, le gelosie, i pettegolezzi, le passioni tumultuose. Quando Harry le chiede di accompagnarlo a una festa per far ingelosire l'ex fidanzata che gli ha spezzato il cuore, lei, pur con riluttanza, accetta. È l'inizio di una stagione memorabile scandita dal ritmo indiavolato del rock 'n' roll. Penelope scopre l'amore, cresce e cambia, un cambiamento che riecheggia la grande trasformazione in atto nella società che la circonda.

L'autrice: Figlia del celebre paroliere inglese Tim Rice, Eva ha esordito nella narrativa a soli 24 anni con Standing Room Only (2000), a cui è seguito Butterfly Sting (2002). Con il terzo romanzo, L’arte perduta di mantenere i segreti, ha raggiunto il successo e la notorietà internazionale. Musicista ed ex cantante del gruppo “The Replicant Saints”, vive a Londra con il suo compagno, la figlioletta, un cane e alcuni canarini e sogna di trasferirsi un giorno in Cornovaglia. Il suo nuovo romanzo è di prossima pubblicazione in Inghilterra.

Recensione:
Nella Londra degli anni ’50, dove Elvis Presley è ancora un cantante semi-sconosciuto, Penelope Wallace, una ragazza inglese di diciotto anni, appartiene a una famiglia apparentemente più che benestante, sebbene suo padre sia morto in guerra da giovane e sua madre 35enne non perda occasione per rimarcare ogni volta lo stato di decadimento monetario che affligge Magna, la loro casa-villa enorme. Nonostante questo la sig.ra Wallace compra a sua figlia abiti di Dior per il party, spende e spande a dismisura. Un giorno Penelope fa un incontro insolito con Charlotte, una ragazza particolarmente espansiva che la invita a dividere il taxi con lei e a sorbirsi un pomeriggio da sua zia Clare. Lì Penelope conosce Harry, un ragazzo poco più grande di lei, con una passione per i trucchi magici. Il giovane è innamorato perso di una certa Marina, la quale l’ha lasciato perché non aveva abbastanza soldi e ha deciso di sposare un riccone, George, a breve. Il piano diabolico del mago consiste nell’andare alla sua festa di fidanzamento accompagnato da Penelope, che tutto sommato è una bella ragazza, alta e bionda e potrebbe quasi sicuramente far ingelosire Marina.

L’inizio di questo libro non è stato malvagio e nel complesso è piacevole, sebbene sia ricco di troppi particolari e dettagli che non aggiungono motivazioni alle azioni dei personaggi. Charlotte ha un carattere interessante e anche Harry, sebbene avrei gradito una maggiore descrizione psicologica… anche la stessa protagonista non viene approfondita abbastanza e a un certo punto pare che non sappia distinguere una cotta per un uomo da un’infatuazione per il suo cantante preferito a un presunto amore per lo stesso Harry. Per carità, a chi non è mai capitato a quell’età di fare confusione nei sentimenti, tuttavia non arrivare a comprendere l'interesse per una persona che si ha sotto il naso, ma soprattutto non provare quella morsa allo stomaco quando riesce a riconquistare la sua ex… Non so, mi è sembrato un finale molto approssimativo e abbastanza scontato, ma aldilà dello scontato sarebbe stato molto più carino descriverlo nei dialoghi e nelle azioni e invece il tutto viene liquidato in poche pagine, che sono quasi 400… Poteva spenderne altre 20 per un finale più dignitoso, no? Lo stile del romanzo è elegante, pulito, raffinato e se la storia fosse stata più asciugata per certi versi e approfondita nella parte finale, secondo me avrebbe reso più giustizia all’autrice, magari approfondendo le relazioni tra i personaggi. Ovviamente questo è soltanto il mio parere, l’autrice ha scritto nel complesso un romanzo piacevole, sebbene la sua profondità venga spesso oscurata da una superficialità dei pensieri e delle azioni di molti personaggi, che sembrano pensare solo a sistemarsi, a ubriacarsi e a puntare uomini belli, ma soprattutto con i soldi (questa è senz’altro una critica che l’autrice intende fare alla società, il punto è che anche i protagonisti sono immersi in questo mondo). No, ritengo  che non sia stata resa giustizia a Harry e nemmeno a Charlotte, personaggi molto brillanti e simpatici, le cui vicende ho ammirato e letto con piacere. 


Voto 3/5

mercoledì 12 settembre 2012

Autori Esordienti: Buon compleanno Matteo - di Matteo Oliviero

Buondì! Come saprete, il mondo dell'editoria sta diventando sempre più ostico e difficile per gli scrittori sconosciuti, senza agganci, che per pubblicare le loro opere o hanno fortuna di essere accolti da una piccola casa editrice, oppure tentano il tutto per tutto con l'autopubblicazione, pur di non accettare il contratto di una casa editrice a pagamento, e questo è un atto di coraggio non indifferente, anche perché il difficile viene dopo: ovvero riuscire promuovere e a diffondere il proprio lavoro. A questo proposito oggi voglio parlarvi del libro di un autore esordiente: Matteo Oliviero. Buona lettura!


Titolo: Buon compleanno Matteo
Autore: Matteo Oliviero
Editore: Photocity Edizioni

ISBN: 978-88-6682-152-6 
Prezzo di copertina: 7 Euro
Formato: 14,8 x 21 cm
Categoria: Narrativa


Descrizione: “Buon compleanno Matteo”. Tanti gli auguri, molti i regali, uno inaspettato. Una raccolta di racconti spedita dal suo miglior amico.E’ il regalo più bello da una persona che non vede da molto, troppo tempo ormai. Racconta della sua vita, i suoi viaggi, le sue esperienze, il fatto che ha dovuto cambiare città, che lavora e che non è più lo stesso.Ed ha anche iniziato a scrivere. 
Attraverso i suoi racconti Matteo capisce com’è cambiato, com’è cresciuto, cosa ha provato, le sue esperienze più importanti, le sue angosce, le sue paure e le sue mete.  Ogni racconto è una storia a se, che cerca di entrare nei mondi più oscuri dell’uomo, senza però mai lasciare quello che è il vero protagonista, l’animo umano, le sue gioie e suoi dolori, le sue paure, le sue emozioni, le sue realizzazioni, i suoi comportamenti, i suoi amici e i suoi nemici, le sue sconfitte, le sue vittorie.
Si affrontano temi importanti, la voglia di non crescere mai, la voglia di avventura, la paura di morire, l’innocenza di un bambino, il calore di un fuoco, la semplicità degli animali, l’infinito segreto racchiuso nel mare, la giustizia, la rassegnazione, la volontà di cambiare l’intero mondo, la lotta contro i propri nemici, contro se stessi, l’importanza di porci delle domande, la superficialità delle risposte. 
Nei racconti appaiono differenti i protagonisti, il tema, l’ambientazione, ogni racconto appare come un mondo a se, ma il fine unico rimane lo stesso, narrare, raccontare di ciò che più ci appartiene e che più ci sforziamo di conoscere, noi stessi.

L'Autore:
Matteo Oliviero è nato il 07/05/1985 a San Giorgio a Cremano (Na). Dopo aver conseguito il diploma inizia la sua strada nel tortuoso mondo della scrittura, e lì si rende conto che nessuno era stato in grado di valutarlo per le sue reali capacità. La sua carriera inizia con la pubblicazione di poesie e racconti su internet, siti come scrivi.com, ewriters.it, nuoviautori.org, lo portano in contatto con altri scrittori esordienti. I commenti positivi gli danno la forza di andare avanti. E' proprio tramite uno di questi siti che viene contattato da RadioAlzoZero per una puntata di Poesiedall'etere, dove una sua poesia viene scelta e letta in diretta. Viene contattato da DuelTv e prende parte ad un programma televisivo, dove il collegamento con webcam e microfono legge la sua poesia "Il saluto del mare".Nel 2006 pubblica il suo primo romanzo, La Nube grigia e lo presenta a Roma, presso la libreria Liber.Mente, a Napoli presso la Biblioteca Labriola e a San Giorgio a Cremano presso la Bilioteca pubblica, con la partecipazione di Paolo Pisanti (vicepresidente dell'Ali) e la Vesuvio Libri di San Giorgio a Cremano. Partecipa con un'intervista alla trasmissione radiofonica News Generation in onda su RadioUno. Una sua poesia e un suo racconto vengono scelti e inseriti nelle raccolte: Verrà il mattino e avrà il tuo verso, e La biblioteca d'oro, editi dall'Aletti editore. Nel 2008 si è laureato in economia all'università Parthenope di Napoli. Dal novembre del 2010 collabora come redattore presso il quotidiano online newnotizie.it. A gennaio 2012 ha pubblicato su Photocity la sua raccolta di racconti dal titolo Buon compleanno Matteo.

Per saperne di più:

lunedì 10 settembre 2012

Autori Esordienti: Il Mondo dopo Eva - Intervista all'autore Luca Bagaglini

Buondì! Oggi finalmente riesco a postare l'intervista a un autore e l'anteprima di un libro che avevo nel calderone da un po' di tempo. La storia mi ha affascinato subito per gli argomenti trattati, per questo ho deciso di contattare l'autore e di proporgli un'intervista che si è rivelata molto costruttiva ed interessante! Ai lettori resta comunque l'ardua sentenza. Buona lettura!


Titolo: Il Mondo dopo Eva
Autore: Luca Bagaglini
Editore: Arduino Sacco 
Genere: Narrativa
Form. (mm.) 202 x 130
Pag. 166
Prezzo: 14.90 Euro
ISBN – 978-88-6354-666-8



Descrizione: : L’obiettivo di ciascuno di noi è quello di realizzare i propri sogni, c’è chi desidera essere un avvocato e chi invece un dottore. Oppure ci sono coloro che sono fermamente convinti di voler dedicare la propria vita alla famiglia. Insomma tutti buoni propositi che se realizzati rendono una persona appagata, soddisfatta del proprio essere. Il percorso è segnato fin dall’inizio: si nasce, si cresce e si muore. Tre stadi che racchiudono in maniera generica la vita di tutti gli esseri umani, poi ovviamente a cambiare sono i contenuti di quell’esistenza. Le certezze raggiunte dall’uomo sono tante, in parte scientifiche e quindi definitive e in parte acquisite con l’esperienza oppure grazie alle testimonianze. Viviamo in un mondo che ci ha permesso di conoscere svariate tonalità cromatiche ma che tuttavia ci mette di fronte ai classici bianco e nero. In fondo se si pensa bene i binomi sono sempre esistiti: bianco-nero, bene-male, vittoria-sconfitta, Inferno e Paradiso. C’è poi chi dice che in ciascuno dei due c’è anche qualcosa dell’altro, come nello Yin e lo Yang. Questa è la società in cui tutto ha una spiegazione e qualora non ce l’avesse non è necessario attendere troppo per ottenerla (nella maggior parte dei casi). Ma se anche oggi ci fossero delle verità o delle convinzioni da riconsiderare? In fondo tutte le mattine ci alziamo e affrontiamo una giornata che in realtà è stata già vissuta solo ventiquattro ore prima. Incontri già avvenuti, considerazioni già fatte e azioni dettate dalla necessità si ripetono continuamente come in un loop deciso da persone che ormai sono polvere materialmente ma di cui le regole resteranno per sempre in vigore.
Quanti possono dire di avere la vita che desideravano e possono dichiararsi soddisfatti di questa? L’essere umano è alla continua ricerca di un modo per cambiare la propria vita e se in realtà questo non si potesse fare? Se il peccato originale di Adamo ed Eva avesse compromesso, per sempre, ogni possibilità di rivalsa del singolo su quelle che sembrano essere le sorti scritte con inchiostro indelebile?  E ancora se questa vita non fosse altro che una triste illusione?
Genesi 3:4-7: “Il serpente disse alla donna: - No, non morirete affatto; ma Dio sa che nel giorno che ne mangerete, i vostri occhi si apriranno e sarete come Dio, avendo la conoscenza del bene e del male - . La donna osservò che l’albero era buono per nutrirsi, che era bello da vedere e che l’albero era desiderabile per acquistare conoscenza; prese il frutto, ne mangiò e ne diede anche a suo marito, che era con lei, ed egli ne mangiò”. Quanto è possibile che il morso di una mela abbia predestinato l’uomo ad un così fausto destino?” Questo è l’interrogativo che ha portato l’autore a scrivere una storia misto tra realtà e fantascienza, in cui le carte in tavole sono state stravolte in parte per il raggiungimento di nuove considerazioni.

Biografia  Luca Bagaglini è nato a Roma il 18 gennaio 1988. Condizionato da uno stile di vita semplice ma ricco di spunti, inizia ad esplorare la giungla sociale appena terminata la scuola dell’obbligo. Dopo l’esame di Filosofia del Diritto presso l’Università di Tor Vergata decide di iniziare uno studio sulle diverse combinazioni di interazioni che ogni giorno si verificano ma soprattutto sul soggetto tipo che fa parte di questo agglomerato di individui. Uno studio non semplice ma che ha portato l’autore a dare un senso, almeno in parte, ai tanto enigmatici comportamenti umani. “Il mondo dopo Eva” non rappresenta altro per Luca che un modo soggettivo di vedere la realtà, nonostante all’interno del manoscritto possano essere dedotte considerazioni ben poco opinabili. Per Luca il mondo è buono, come cattivo, ciascun fattore è infatti fondamentale per la sopravvivenza dell’altro.

Intervista all'autore Luca Bagaglini

1) Ciao Luca e benvenuto nel blog Follie di Libri. Ti va di presentarti?
Ciao! Che dire sono un ragazzo di 24 anni di Roma che come tanti si ritrova a dover sopravvivere a una quotidianità difficile. Sono giovane ma ogni singolo problema, esperienza, incontro interpersonale hanno contribuito a formare un carattere non sempre compreso ma comunque strutturato in un certo senso. Sono un uomo a cui piace porsi delle domande, ben cosciente tuttavia che le risposte sono un lusso, almeno quando ci sono e si ha la possibilità di apprenderle!

2) Nella tua biografia sono menzionati alcuni studi su determinati comportamenti umani, puoi essere più specifico? Su cosa si incentrano?
Penso che in realtà ciascuno di noi, nell’affrontare il proprio quotidiano, compia uno studio sui comportamenti umani. Quando si cammina per la strada oppure si è semplicemente in un luogo pubblico e ci si guarda attorno, le domande (con tutte le sottocategorie) sul perché quella persona stia reagendo in quella determinata maniera o abbia quella precisa espressione, affiorano inevitabilmente nella nostra testa. Man mano che si continua a vivere viene poi spontaneo classificare determinati ragionamenti in degli schemi. Questo è già uno studio per quanto mi riguarda anche se poi la parte bella ma impegnativa viene solamente sviluppando la capacità innata di ciascuno di noi di porsi delle domande interagendo con gli individui che ci hanno suscitato quello stesso interesse. Sto molto tempo in metropolitana per raggiungere lavoro, università o amici e credo che le persone che si incontrano nei vagoni siano il paziente perfetto per uno studio di tale genere. Spesso lo spazio di distanza tra due o più passeggeri è pressoché nullo. Il modo di vestire, guardare, gesticolare o convivere con se stessi in quei minuti sono indizi interessanti su chi è quella persona anche se poi i primi elementi di studio sono quelli materiali come mani, capelli e occhi che però alla fine conducono al classico proverbio ‘L’abito non fa il monaco’.  Sono molti coloro che vogliono far vedere agli altri di essere più di ciò che si è queste sono nella maggior parte dei casi coloro che non hanno ancora capito il loro posto nel mondo, quelle che dovranno lavorare maggiormente sul proprio essere per trovare il proprio ‘angolino speciale’.

3) Quando e perché hai deciso di approcciarti alla scrittura e successivamente di scrivere il libro?
Ho sempre amato scrivere! Quando ero piccolo parlavo molto poco ma osservavo scrupolosamente tutto ciò che mi circondava. Sono sempre stato un buon ascoltatore e gli altri si sono sempre fidati nel raccontarmi traumi, paure e desideri. Quegli anni hanno contribuito a strutturare una personalità camaleontica in grado di incastonarsi nelle varie circostanze in modo tale da poter raggiungere tutte le risposte accessibili del caso. Non ho mai avuto l’abitudine di diffondere le mie considerazioni a parole ma le ho sempre impresse su carta, creando personaggi immaginari la cui vita era rappresentata da un mix di esperienze personali e non. Tante storie ho scritto finora e ‘Il mondo dopo Eva’, nato circa un anno e mezzo fa, rappresenta solo in parte l’espressione della mia ‘pazzia’ letteraria.

4) Come è nato il titolo “Il mondo dopo Eva”?
Inizialmente doveva essere “Il mondo di Eva”, tuttavia non creava le giuste domande nel lettore. In teoria Eva venne catapultata sulla Terra insieme ad Adamo in seguito al morso della mela, quindi “Il mondo dopo Eva” può sembrare un paradosso. Il mio romanzo vuole però proprio permettere a una persona di cambiare punto di vista, creare una propria idea, anche se in contrasto con le tesi conclamate. Penso che il mondo sarebbe esistito comunque, senza il morso, ma forse l’uomo non sarebbe stata la specie dominante o non sarebbe nemmeno esistito.

5) Quali sono i principali temi trattati nel libro? Puoi darci qualche informazione in più sulla trama?
Il tema principale è quello sociale in rapporto al peccato originale. Credo nella teoria scientifica circa la formazione del nostro Pianeta ma non escludo quella religiosa, sopraggiunta però solo in un secondo momento. L’essere umano ogni giorno vive il bene e il male ed entrambi sono fondamentali per raggiungere un equilibrio interiore. Nel libro ho voluto spiegare il mio punto di vista sulla vera conseguenza del morso della mela. La vita della protagonista, Eva, è stata volutamente resa difficile, angosciante, per far capire come il quotidiano rappresenti l’inferno. Eva è una giovane donna afflitta da una vita all’insegna della sofferenza ma che nonostante tutto non smette di lottare per cercare di riprenderne in mano le redini. Ovviamente per me Eva rappresenta ciascun individuo.


6) Cosa ne pensi del rapporto bene/male insito in ogni individuo? Per te esistono scale di grigio o esiste solamente il bianco e il nero?
Sono assolutamente convinto che il bianco quanto il nero siano fondamentali per l’equilibrio di una persona ma che poi in base alla predisposizione dell’individuo la parte meno sviluppata sia ulteriormente attenuata da quella predominante. Di conseguenza se una persona è tendenzialmente buona (bianco), farà uso di tutte le sfumature di grigio prima di divenire davvero cattiva e quindi di raggiungere il nero.

7) La storia ha spunti autobiografici?
Assolutamente sì! C’è da dire che ho utilizzato la mia esperienza per descrivere alcuni personaggi minori e i luoghi. Al contrario Eva e tutti i suoi drammi sono frutto di un’elaborazione basata sull’immaginazione.

8) Come è avvenuta la creazione dei personaggi e qual è il tuo preferito?
Come ho già detto la maggior parte dei personaggi possono trovare una corrispondenza con  persone reali che mi hanno colpito nella vita in senso positivo ma anche negativo. Sinceramente non ce n’è uno che preferisco, sono tutti miei figli!

9) Nella descrizione del libro è presente un passo della Genesi. E’ stato particolarmente significativo per te?
Certamente! E’ la chiave di lettura per comprendere il mio romanzo. Mi ha sempre attratto come passo e da questo sono iniziate le mie domande.

10) Come è avvenuta la ricerca di un editore?
Al giorno d’oggi è davvero molto difficile riuscire ad essere considerati. Per prima cosa ho eliminato tutte quelle case editrici che sapevo mi avrebbero chiesto dei soldi per la pubblicazione in quanto lo considero solo un ulteriore modo di depauperare la letteratura e in generale l’arte. Da qui la scelta di inviare il manoscritto solo a precise case editrici come appunto la Arduino Sacco Editore.

11) Qual è il miglior consiglio che senti di dare a una persona che intende realizzare i propri sogni?
Di non fermarsi mai e di mettere impegno e costanza in quello che si fa! Oggi giorno chi si ferma è perduto. Siamo arrivati ad un punto in cui ciascun settore professionale è in esubero. Riuscire a fare ciò che si desidera vuol dire aver superato altri cento mila con i tuoi stessi requisiti.

12) Puoi inserire una citazione/parte del tuo libro (senza fare spoiler) che pensi possa colpire i lettori?
Nel mio libro si fa riferimento anche alla citazione di Nietzsche: “L'uomo, una piccola, sovreccitata specie animale, che - fortunatamente - ha il suo tempo: la vita sulla terra in generale é un istante, un incidente, un'eccezione senza conseguenza, cosa che rimane senza importanza per il carattere complessivo della terra”. Credo che possa fornire numerosi indizi per far comprendere il mio concetto di inferno-paradiso e vita reale.

13) C’è qualcosa che vorresti aggiungere? Come possono contattarti i lettori per avere ulteriori informazioni?
Per qualsiasi domanda è possibile contattarmi sulla pagina Facebook del libro “Il mondo dopo Eva”oppure usufruendo del mio contatto Luca Bagaglini

Ti ringrazio molto per l’intervista e mi auguro di poter leggere presto il tuo libro!

(Intervista a cura di Rose Mary)

martedì 4 settembre 2012

Autori Esordienti: La Maschera Neutra di Chiara de Fernex

Buondì, oggi voglio proporvi un libro di un'autrice esordiente che non ha pubblicato a pagamento e che a mio avviso affronta un tema molto delicato come quello della psichiatria e di tutto ciò che essa comporta nelle relazioni con i pazienti. 

   

Titolo: La Maschera Neutra
Autrice: Chiara de Fernex
Editore: Fausto Lupetti editore
Collana: Narrativa Amatea
Anno di pubblicazione: 2011
Pagine: 250 
Formato: 13,5x21 cm
ISBN: 978-88-95962-86-3
Prezzo: 15 Euro

Descrizione: Beatrice è una ragazza sfuggente e misteriosa. Sa che a volte, per ritrovare se stessi, bisogna accettare l’idea che un avvenimento può condizionarti la vita per sempre. Massimo, invece, è un ragazzo che ancora deve imparare a conoscersi. Dopo la morte del padre, si è trasferito con la madre in Italia. Arrivato a Milano ospite di un’amica di famiglia, si rende ben presto conto di trovarsi in una città estranea e poco accogliente, in cui pare che le persone procedano in massa verso una esistenza di insoddisfazioni personali. Come loro, anche Massimo si sente smarrito, indifferente e triste. Vorrebbe tornare al suo paese, dove ha lasciato gli amici e i ricordi dell’infanzia, ma l’incontro casuale con Pietro lo conduce nella vita di Beatrice. Sedotto dal fascino inaccessibile della ragazza e deciso a scoprire cosa nasconde nel suo passato, inizierà per lui un cammino che lo porterà poco alla volta a capire ciò che desidera dal suo futuro. Diventato psichiatra, il racconto della sua storia si intreccia alla vita dei pazienti attraverso temi cardine quali la malattia, l’omosessualità, i legami intimi. Voci interiori capaci di raccontare realtà comuni ma capaci anche di interrogarsi su argomenti profondamente critici come quello della violenza, della pedofilia, di amori che diventano gelosie e di gelosie che si trasformano in ossessioni.


L'Autrice

Chiara de Fernex (1981) è nata e vive a Milano. Grazie alla passione per la psicologia si è occupata del progetto “Arte e parole” in collaborazione con un gruppo di sostegno per la salute mentale. Ha vinto il concorso Subway letteratura e ha partecipato alla realizzazione di un’antologia dedicata alla storia dell’Azienda dei Trasporti Milanesi con il racconto Vuoi sapere come sei nato? Ha scritto un monologo per il teatro e ha collaborato per il progetto culturale “Voglio soltanto essere amato”. La Maschera Neutra è il suo primo romanzo.

Per ulteriori informazioni e per leggere il primo capitolo:
http://www.amatealibri.it/lamascheraneutra.html

sabato 1 settembre 2012

Recensione de "L'Abbazia di Northanger" di Jane Austen

Buondì! Oggi ho terminato il libro "L'abbazia di Nortangher", di Jane Austen. Di seguito riporto la scheda dell'opera e la mia recensione. Buona lettura!

Titolo: L' abbazia di Northanger.
Autrice: Jane Austen

Editore: Crescere Edizioni
Pag: 222
Prezzo: 7.90 Euro
Collana: Grandi Classici. Versione integrale.
cm.13x20
Anno prima pubblicazione: 1818 (ma venne scritta nel 1803)
ISBN: 8883371461

Recensione: Catherine Morland è una giovane diciassettenne di umili origini, appartenente a una famiglia numerosa. Quando assieme alla signora Allen, sua zia, giunge a Bath, scopre per la prima volta la "civiltà", il teatro, la Pump Room e tutte le frivolezze dell'epoca. La prima parte del romanzo si incentra sulla noia provata dalla nostra "eroina", così dipinta dall'autrice, poiché a Bath la zia non conosce nessuno e inoltre all'epoca non si poteva parlare apertamente con una persona senza prima essere stati presentati da un'amica o da un conoscente comune. Quando la signora Allen incontra una sua vecchia conoscente, la signora Thorpe, quest'ultima presenta a Catherine sua figlia, Isabella, e le due divengono immediatamente amiche del cuore; o almeno le descrizioni della Austen in merito al loro rapporto paiono così melense e zuccherose da destare nel lettore un certo scetticismo. Tale sensazione si rivelerà in seguito fondata, poiché Isabella è uno dei personaggi più insopportabili e negativi che mi sia capitato di incontrare: le piace civettare con i ragazzi, dice sempre di essere buona e cara, di non pensare mai del male di nessuno, quando in realtà si rivela un'ipocrita opportunista e vanitosa, che crede nell'amicizia solo se può trarne un qualche vantaggio e non si preoccupa minimamente della povera Catherine, che lascia sola più volte per poter ballare con il fratello di lei, James. Quest'ultimo si invaghisce a tal punto di Isabella da chiederle la mano. Isabella è entusiasta, in quanto non possiede nemmeno una dote, ma quando il padre di James gli comunica che dovrà aspettare 3 anni prima di sposarsi e ricevere il poco denaro che gli spetta, la signorina non sembra affatto così contenta. Intanto Catherine mostra simpatia e ammirazione per il Signor Tilney, un giovanotto abbastanza brillante -anche se il suo carattere non viene granché affrontato nel libro e per certi versi rimane un po' in secondo piano- di 25 anni e stranamente scapolo. Egli ha una sorella, Eleanor, con la quale Catherine stringe un'amicizia, questa volta sincera e senza inganni. Più volte il fratello di Isabella, John Thorpe, un personaggio anch'esso pomposo, egocentrico all'estremo e per questo intollerabile, tenterà di metterle i bastoni fra le ruote con la famiglia Tilney. La vicenda si snoda quando Catherine si rende conto dell'atteggiamento frivolo, per usare un eufemismo, di Isabella nei confronti del fratello maggiore di Henry Tilney, nonostante ella sia fidanzata con James. Quando il generale Tilney propone a Catherine di andare a stare con loro per un po' di tempo all'abbazia di Northanger, quest'ultima è al settimo cielo. Il personaggio di Catherine in questo frangente non è stato sufficientemente delineato, o meglio, avrei gradito una maggiore spiegazione della sua "follia". Infatti una volta giunta all'abbazia, Catherine si immagina cose mai viste, si suggestiona per niente e pensa, senza avere alcuna prova ma solo basandosi sulle sue fantasie, che il generale Tilney abbia assassinato la moglie anni fa! Ma non solo! Ella rivela i suoi timori a Henry, che meravigliato la esorta a non pensare più a queste assurdità infondate (una persona ragionevole e con un po' di cervello avrebbe capito che Catherine ha dei problemi e di certo non si sarebbe mai innamorata di lei). L'episodio della follia di Catherine si conclude non appena arriva una lettera di James, che la informa che Isabella l'ha lasciato per il fratello maggiore dei Tilney. Lo stupore per un tale scandalo è evidente in tutti i personaggi. Una successiva lettera di Isabella afferma invece che Frederick l'ha soltanto presa in giro e per quanto ella voglia riallacciare i rapporti con James tramite Catherine, la sua ex amica rimane disgustata da questo viscido voltafaccia.


D'improvviso il generale Tilney caccia Catherine di casa senza un motivo preciso, che può essere chiaro solo al lettore: il signor Tilney, resosi conto che la signorina Morland non ha un patrimonio consistente, decide di cacciarla via da casa sua, onde evitare possibili unioni con il figlio. Egli l'aveva invitata esclusivamente perché aveva sentito dire da John Thorpe che la sua fosse una famiglia benestante e ricca, cosa talaltro non vera.


Mi ha deluso molto il finale, sebbene si concluda nel migliore dei modi, l'autrice non lo descrive, bensì lo racconta soltanto e si estingue in poche pagine. Perché divagare sulla cattiveria altrui, sulle piccolezze della gente, per poi non descrivere un finale come quello di Orgoglio e Pregiudizio che, sebbene anche lì a mio avviso sia abbastanza abbozzato rispetto al resto della storia, perlomeno è degno di un dialogo-monologo dei protagonisti?


Inoltre vi sconsiglio vivamente quest'edizione in quanto è ricca di errori di stampa.


Voto: 3/5